Figli della Divina Provvidenza (FDP)

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ordine alfabetico per Cognome

 

 Necrologio Figli della Divina Provvidenza (ricordati nel giorno anniversario)  

 

I

1.      Iguinis Miguel

2.      Incerti Anselmo

3.      Invernizzi Pietro

4.      Isola Domenico

5.      Iwertowski Giovanni

6.      Izdebski Szymon

Aggregato Anselmo Incerti

  da Marzaglia (Modena), morto a Roma il 19 marzo 1975, a 58 anni di età

     La sua morte è avvenuta repentinamente in Casa Generalizia nella Festa di San Giuseppe, addolorando vivamente i Superiori Maggiori e i Rev.mì Padri Capitolari, tuttora raccolti a Fonteviva di Albano per le loro sessioni di studio.

Come sempre aveva dato man forte in questo ultimo tempo del lavoro di archivio e nell'ufficio spedizioni, soprattutto per la preparazione e svolgimento del Capitolo Generale, dimostrando sempre la serena gioia del donarsi, del rendersi utile, del sacrificarsi per collaborare fervidamente ai molti impegni che il cuore direttivo della Congregazione offre quotidianamente. Di recente a commento di taluni episodi dolorosi aveva detto: «Una delle consolazioni che più sento nel cuore è questa, che il Signore mi da grazia di poter passare gli ultimi miei anni nella Congregazione dove sono spiritualmente nato...».

Per l'anagrafe era nato a Marzaglia di Modena il 27 marzo 1916: ma a 13 anni era stato accolto da Don Orione e Don Sterpi, maestri e padri poi della sua anima negli anni della preparazione religiosa e degli studi alla terza teologia. Nel  1942 uno strano male - in seguito del resto scomparso del tutto – lo indusse con vivo dispiacere a consigliargli  anche per indicazione dei medici, di   cercare  rimedio  nel  clima  della  sua  terra,  interrompendo   la  sua  generosa attività  di  studente  e  insieme  di   insegnante  e  assistente  ai  più  piccoli   probandi  dell'Opera. Fu  una dura prova per lui   cui  se  ne aggiunsero altre -  la lunga   guerra,   la   difficoltà   di   inserimento   nella   vita   civile,   altre   amarezze   e delusioni -  «la fede però - egli confidava in una sua lettera -  e gli insegnamenti   ricevuti   negli   anni   trascorsi   in   Congregazione,   hanno   sempre   avuto   il sopravvento  e,  fidando   nella   Divina   Provvidenza   mi   aiutarono   a   sopportare   i sacrifici... ».  I  quali furono anche -  pensiamo -  lo strumento di  cui si  servì il Signore   per   riportarlo   all'antica   famiglia   religiosa   nel   luglio   1956.   Tutto ritornò per lui  normale, quasi non fossero intercorsi circa  15 anni  di assenza: lo stesso entusiasmo,  lo stesso  amore  all'Istituto, ai  Superiori,  a tutti  i  Confratelli   Accolto a Tortona, attese all'assistenza dei  ragazzi della Tipografia San Giuseppe:   finché   il   16   dicembre   1957  se   lo   riprese  - lui   connivente  -  il Postulatore   Don   Orlandi  - che   lo   aveva  avuto  aiutante   in   Casa   Madre   nel 1941-42   - e se  lo portò a  Monte  Mario. Qui Anselmo  si  ritrovò appieno nel suo ambiente  e  nel  lavoro a  lui  congeniale,  per le sue doti  di  ordine, per il paziente  impegno  in delicati  incarichi  di  trascrizione, di  ricerca, per il tenace svolgimento   delle   incombenze   ricevute.   Recentemente   era   stato   segnato   tra gli  Aggregati   della  Congregazione  e  ne  era  felice.

Sognava di vedere la glorificazione di Don Orione, di Don Sterpi e degli altri Servi di Dio della nostra Famiglia religiosa, con loro ne siamo certi ora pregherà per essa.

    Atti e comunicazioni della Curia Generale