Figli della Divina Provvidenza (FDP)

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ordine alfabetico per Cognome

 

 Necrologio Figli della Divina Provvidenza (ricordati nel giorno anniversario)  

 

O (19)

 

1.      Ojan Mario

2.      Olivotto Giovanni

3.      Oltolina Ersilio

4.      Omenetto Silvio Giovanni

5.      Ondei Angelo Giuseppe

6.      Oneto Fortunato

7.      Ongari Stefano

8.      Onofri Enea

9.      Opessi Giuseppe

10.  Orione Luigi

11.  Orlandi Luigi

12.  Orsini Stefano

13.  Ortega Pino Vicente

14.  Orzi Nazareno

15.  Osmalek Jan

16.  Ossowicki Tadeusz J.

17.  Oteiza Teodoro

18.  Ottaggi Eugenio

19.  Ottavi Filippo

 

 

 

Fr. Tadeusz Józef OSSOWICKI

Tornato al Signore in Wolomin (Polonia) il 3 agosto 2000, a 64 anni d’età e 46 di Professione religiosa.

Nacque il 27 ottobre 1935 a Varsavia, da Franciszek e Jadwiga Dabrowska, che gli diedero anche una sorella minore, Zofia. La guerra, con le sue vicende imprevedibili di dolore e di morte, toccarono anche il piccolo Tadeusz, che si vide dividere e distruggere la famiglia. Durante l’insurrezione di Varsavia, in Pruszkow, suo padre fu arrestato e deportato; da allora non ebbero più notizie di lui. L’anno dopo (1945), essendosi gravemente ammalata la madre durante un breve soggiorno nei pressi d’Opoczno, fu ricoverata con la piccola Zofia all’ospedale, mentre il fratellino Tadeusz fu portato nell’Internato comunale di Grochow, dove frequentò con profitto le prime sei classi, distinguendosi con bravura e impegno. Da allora divenne in sostanza orfano. Della sua famiglia, nessuno sapeva nulla.

Con quale gioia si può immaginare, quando, tramite l’interessamento e le ricerche della Croce Rossa Polacca, dopo trent’anni, poté ritrovare e riabbracciare sua sorella Zofia.

Prima d’entrare dagli orionini in Via Barska a Varsavia, nel 1950, trascorse ancora un anno nella Casa statale per orfani in Rycice, dove completò la settima classe. Frequentò poi il biennio presso l’Istituto Tecnico per fotografi a Varsavia (1950-1952). Ebbe modo, così, nei frequenti contatti con sacerdoti e ambienti ecclesiali, di osservare e conoscere la vita religiosa e consacrata, verso la quale sentiva attrazione.

Fatta domanda e ricevuto il santo abito, il 14 agosto 1952, compì il regolare noviziato ad Izbica Kujawska come aspirante al sacerdozio, emettendo la prima professione nell’Assunta dell’anno successivo. Dopo il primo corso filosofico, non sentendosi chiamato sulla via sacerdotale, chiese e ottenne di passare alla classe dei Fratelli.

Avendo i Superiori notato il suo talento per la musica e il canto, oltre alla bella voce, lo incoraggiarono e lui stesso si sforzò sempre di studiare e di perfezionarsi in questo settore, con particolare cura per l’organo e la musica sacra. Prese questo compito come una missione e un apostolato, svolgendolo con amore ed entusiasmo per il servizio del Signore e del prossimo. Tutti lo ricordano come “li Fratello Organista”.

Dopo la professione fu destinato come portinaio al complesso di Zdunska Wola, casa madre dell’Opera in Polonia, comprendente studentato filosofico e teologico, parrocchia, con annesse scuole interne, e un centro caritativo per handicappati. Fr. Tadeusz, oltre al lavoro e allo studio, trovò anche il tempo di aiutare nell’ufficio parrocchiale e di preparare e dirigere il coro e il canto dei ragazzi della parrocchia (1953-1957).

Pronunziati i voti perpetui (15-8-1957), passò un anno a Malbork, aiutando nei difficili inizi di quell’opera, continuando a studiare e suonare l’organo nelle funzioni parrocchiali. Lo stesso fece a Varsavia dal 1958 al 1965, sostituendo spesso l’organista titolare nelle parrocchie di San Giacobbe e della Divina Provvidenza, diplomandosi infine nella diocesi di Wloclawek, dopo vari stage a Kalisz e a Lodz.

Nel 1965 tornò nuovamente a Zdunska Wola, rimanendovi fino a qualche mese dalla morte. Nella città di San Massimiliano Kolbe, per ben 34 anni, Fr. Ossowicki fu l’”Organista”, fu pure consigliere della comunità (1990-1993), diresse il coro parrocchiale, e insegnò musica e canto nel nostro Istituto teologico.

Degno rappresentante dei Fratelli polacchi, partecipò ai Capitoli provinciali, ai vari incontri dei Fratelli in patria e all’estero, profondendo sempre il meglio delle sue doti, nel rendersi utile agli altri.

Cordiale, pratico, aperto alla cultura e alla socialità, visse la sua consacrazione con gioia e serenità, anche nel corso dell’ultima malattia irreversibile, pazientemente sopportata e offerta al Signore per la Chiesa, il Papa, la Congregazione e le vocazioni, sempre grato a tutti, per il bene ricevuto e fatto, sull’esempio del Beato Fondatore Don Orione.

Da: Atti e comunicazioni della Curia generalizia