
Sac. Angelo GALLUZZI
da Viguzzolo
(Alessandria), morto a Torino il 17 febbraio 1972 a 70 anni
di età, 51 di professione e 46
di sacerdozio
Entrò in
Congregazione il 5 dicembre 1914, all'età di 12 anni. Dopo la prima
professione, emessa nelle mani di Mons. Cribellati, fu assistente e
insegnante a Cassano Jonio e a Reggio Calabria. Frequentò la S. Teologia nel
Seminario di Tropea. Ordinato sacerdote da Mons. Cribellati, ricevette
l'ufficio di Segretario del Vescovo unitamente a quello d'insegnante nel
seminario di Tropea, ove rimase fino al 1933.
Ebbe successivamente cariche
varie: fu direttore dell'Orfanotrofio S. Antonio a Reggio Calabria
(1933-1939); insegnante al Collegio San Giorgio di Novi (1939-1941);
direttore all'Istituto Don Orione di Alessandria (1941-1947); direttore e
preside del Collegio Dante di Tortona e del S. Giorgio di Novi; direttore
dell'Istituto di Fubine. Dal 1949 al 1951 fu Superiore della Casa per
Esercizi Spirituali di Miradolo. Nel 1951-1953 diresse il Piccolo Cottolengo
di Milano, indi ritornò a Miradolo. Nel 1955 fu trasferito a Roma, presso la
Curia Generalizia, ove gli fu affidata la direzione del Centro Italiano di
Addestramento Cinematografico.
Godette della fiducia della
Sacra Congregazione dei Religiosi, la quale gli affidò mansioni importanti.
Fu Visitatore Apostolico dei Vocazionisti (1957); Visitatore e Assistente
religioso delle Figlie dell'Oratorio di Lodi (1958); Visitatore Apostolico
delle Suore Vocazioniste (1959). Nel 1959 la Santa Sede lo annoverò tra i
membri di una Commissione di Studio del Concilio Ecumenico Vaticano II
Passati alcuni anni presso le
nostre Case per anziani a Londra, ritornò a Torino ove fu primo consigliere
della Casa dell'Operaio alle Vallette.
Da qualche tempo la sua salute
era andata via via peggiorando. Aggravatosi fino all'impotenza di ogni attività,
fu ospitato a Miradolo e nella Casa di Riposo Don Orione a Sordevolo. Indi fu
trasferito a Torino, presso l'ospedale per sacerdoti malati del Cottolengo,
ove ebbe le cure più sollecite e caritatevoli da parte dei religiosi e
religiose della Piccola Casa. Il 17 febbraio 1972, amorevolmente assistito
dai nostri confratelli, passò al Signore, confortato da tutti i Sacramenti.
I Figli della Divina Provvidenza, gli alunni, gli Amici
che lo hanno conosciuto conservano un grato ricordo per il suo tratto
sempre amabile e signorile; il gusto del bello che gli era congeniale; il suo
attaccamento alla Congregazione, al Vescovo Mons. Cribellati, servito per
lunghi anni e con devozione filiale; il suo particolare amore alla Calabria,
dove fu per molti anni e tornò sempre con tanto piacere e conforto.
Atti e Comunicazioni della Curia Generale
Don ANGELO GALLUZZ1 — Da anni, lo sapete, la sua
salute era molto precaria e andò peggiorando sempre più, malgrado le cure
fatte a Torino, a Sanremo, all'ospedale di Biella, dove era stato ricoverato
nell'autunno scorso, mentre si trovava nella casa di soggiorno di Sordevolo.
Si ritenne poi opportuno, e fu provvidenziale, trasportarlo a Torino, perchè
fosse più vicino ai confratelli come ai familiari, e dobbiamo essere molto
grati alla Piccola Casa della Divina Provvidenza che — con generosa
sollecitudine — ce lo accolse nell'ospedale per sacerdoti, dove già si
trovava il nostro Don Merlo. Ebbe così le cure più premurose ed affettuose
delle Suore e degli infermieri, mentre i nostri di Torino, come i confratelli
delle altre case, poterono confortarlo con frequenti visite. Lo avevo visto
l'ultima volta il 5 febbraio — in procinto di recarmi nel sud — e lo avevo
trovato in condizioni ancora discrete, sulla carrozzella. Mi aveva
ringraziato della visita, come già a Biella, guardando con gli occhi
imploranti... E' il ricordo che conservo di lui e mi accompagna, facendomi
comprendere sempre più quanto doveva soffrire, non solo per i vari mali da
cui era afflitto, ma soprattutto nel vedersi ridotto in uno stato di quasi
impotenza, faticando ormai anche ad esprimersi. Andando in Calabria, lo
sentivo particolarmente vicino, rievocando un viaggio fatto insieme nel 1968 — l'ultima sua visita a Reggio — quando
mi aveva partecipato tante confidenze su Mons. Cribellati. Ogni paese che mi
indicava dal treno suscitava antiche memorie. Come fu felice di rivedere
ancora una volta Reggio, dove aveva passato anni tanto sereni, non più
dimenticati. A Messina, il 15 febbraio, mi raggiunse la notizia che si era
ulteriormente aggravato per una bronco-polmonite: ci unimmo così in una
preghiera più intensa, e potei proprio nella chiesa della Consolata e poi a
Reggio offrire le prime messe a suffragio della sua anima, confortato io
stesso nell'aver saputo che si era spento serenamente, assistito con grande
affetto dalle sorelle e dai nostri confratelli, specie da Don Merlo che
aveva potuto predisporlo all'incontro col Signore, con i Sacramenti e con
tanta preghiera. Il 19 febbraio ho presieduto la concelebrazione nella Casa
del Giovane Operaio di Torino, dove la cara Salma era stata trasportata,
ricordando ai familiari, ai molti ex-allievi ed amici che gremivano la
Cappella le benemerenze di Don Galluzzi verso Mons. Cribellati — cui fu per
tanti anni segretario premuroso e devoto — e poi il suo intelligente
lavoro nelle varie case ed uffici cui era stato destinato, sottolineando
particolarmente l'opera da lui svolta — per incarico della S. Congregazione
dei Religiosi — come visitatore apostolico. A Fubine, durante un'altra
solenne concelebrazione svoltasi nel primo pomeriggio nella chiesa
parrocchiale, ha parlato il Vicario Generale Don Terzi, richiamando in
special modo il suo caritatevole e validissimo interessamento per varie case
negli anni difficili della guerra.
Ora
la salma riposa nella cappella dei Bricherasio, e sarà custodita dagli
orfanelli assistiti nella bella casa che egli ottenne loro dalla grande
carità della compianta contessa Sofia.
Don
Giuseppe Zambarbieri su Atti e Comunicazioni… gennaio marzo 1972
periodico "Don Orione" n.4
del 1972
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