Figli della Divina Provvidenza (FDP)

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ordine alfabetico per Cognome

 

 Necrologio Figli della Divina Provvidenza (ricordati nel giorno anniversario)  

 

T (T (39)

 

1.      Tacca Carlo

2.      Taggiasco Giuseppe (Fra Antonio)

3.      Tallone Stefano

4.      Tambornini Mario

5.      Tamellini Fermo Rustico

6.      Taramasso Polo

7.      Tascone Antonio

8.      Tassi Arminio Luigi

9.      Tassone Maurizio

10.  Taverna Ernesto

11.  Tedaldi Romeo

12.  Terenghi Damiano

13.  Terzi Ignazio

14.  Tessari Igino Angelo

15.  Testa Armando

16.  Tezze Teofilo

17.  Tiago Milton Zeferino

18.  Tiburzio Michele

19.  Tirello Giuseppe

20.  Tiveron Alvise

21.  Tomasella Renato

22.  Tombari Sergio

23.  Tonelli Giuseppe

24.  Tonini Quinto

25.  Tonoli Rocco

26.  Tonoli Stanislao Mario

27.  Torresan Innocente

28.  Torti Giovanni

29.  Torti Pietro Fra Giuseppe

30.  Tosetti Mario

31.  Tosik Enrico

32.  Toso Bernardino

33.  Toso Giovanni

34.  Tossutti Antonio (Fr. Placido)

35.  Tozzo Luigi

36.  Trevisan Giacomo

37.  Tricerri Antonio

38.  Troiani Domenico

39.  Troncon Giovanni

   Coaudiatore   Innocente   Torresan

   da San Zenone degli Ezzelini (Treviso), morto a Buenos Aires (Argentina) il 12 dicembre 1961 a 58 anni di età e 32 di Professione. 

   Era nato il 10 ottobre 1903 a San Zenone degli Ezzelini (Treviso) ed entrò in Congregazione nel mese di ottobre del 1928, dopo aver fatto il servizio militare.

Era robusto, alto, svelto ed esuberante di forze e di volontà, benché, per carattere e condotta, alquanto sbarazzino, ma improntato sempre a profonda rettitudine e bontà di cuore, emananti da sentimenti sinceramente cristiani.

Era l'eredità che aveva ricevuto dai suoi ottimi genitori, famiglia di quindici figli, di cui sei Religiosi, quattro uomini e due donne.

Appena finito il Noviziato e fatta la prima Professione, fu Don Orione a mandarlo a Buenos Aires; destinazione che Lui accettò con entusiasmo e fervore.

Argentina e Uruguay furono, per oltre trent'anni, il campo di lavoro del caro Fratel Inocencio e dovunque lo destinò la obbedienza, seppe disimpegnarsi con intelligente generosità ed entusiasmo.

Il suo primo campo di lavoro fu la Scuola-Agricola di Floresta in Uruguay, dove si prodigò come agricoltore e ortolano, guidando cavalli e trattori, assistendo i poveri orfanelli ospiti di quella Scuola-Orfanotrofio.

Dall'Uruguay, chiamato dall'obbedienza, passò all'Argentina. Qui fu destinato alla Scuola della Sacra Famiglia del Porto di Mar del Plata in Provincia di Buenos Aires, quale insegnante nella prima classe elementare inferiore.

E per molti anni fu maestro amato dagli alunni ed apprezzato dai loro genitori. E in verità sapeva non solamente insegnare, ma soprattutto educava con il suo buon senso profondamente cristiano e religioso e il suo gran cuore!... Qualche volta, insegnando catechismo e storia sacra strappava lacrime di commozione ai suoi piccoli allievi!... e si commoveva Lui con loro!

Da Mar del Plata passò a Tres Algarrobos, paese agricolo tra la provincia di Buenos Aires e La Pampa, dove, in quella Scuola Elementare Parrocchiale, insegnò ancora per diversi anni nella prima elementare inferiore, sempre con la medesima dedizione e lo stesso entusiasmo!

Poi passò ad essere l'Economo della Casa, Collegio e Parrocchia annessa ed allora diventò quasi automaticamente e di fatto, dovuto alla sua buona volontà ed iniziativa, il Direttore del Bollettino Parrocchiale ed apostolo tra quella povera gente.

Il Bollettino Parrocchiale di Tres Algarobos, a detta dello stesso Vescovo diocesano, Mons. Serafini, era il Bollettino che aveva maggior diffusione e che era letto in tutta la diocesi e regione.

Egli poi si faceva promotore della diffusione del Bollettino e visitava gli abitanti di quelle vaste regioni percorrendo immense distanze con una vecchia «Ford», che tutti conoscevano!... e valendosi del grande ascendente che tra quella povera e buona gente aveva acquistato, facendosi «criollo» con loro e come loro, riusciva a riavvicinare a Dio molte anime! Aveva un tatto e una abilità speciale, senza devoti atteggiamenti né prediche studiate, ma con santa ilarità, scherzando e chiacchierando, ma mirando sempre al fine: portare la anime a Dio. Ed è così che riuscì a fare benedire molti matrimoni solamente «civili»; a regolarizzare situazioni di concubinato, molto frequenti; fare battezzare i bambini e specialmente facendo ricevere i Ss. Sacramenti a tutti gli ammalati che avvicinava e ben si può dire che Lui li avvicinava tutti, perché per Lui erano aperte tutte le porte, anche le meno cristiane!...

Ancora l'anno scorso, un povero vecchio, che da molti anni non entrava in chiesa, né riceveva i Ss. Sacramenti, stava morendo senza che nessuno potesse indurlo  a  riconciliarsi   con   Dio!...   Alla fine si arrese,  ma ad una condizione: di confessarsi  con  Frate! Inocencio!...

Questi era a Buenos Aires da vari anni; il Provinciale, giunto a conoscenza della cosa, con un senso di grande carità, dispose che Fratel Inocencio andasse a Tres Algarrobos, compiendo un viaggio di 400 Km.... e tutto andò nel migliore dei modi! Il vecchietto ricevette a braccia aperte il suo antico amico (tutti erano amici di Fra Inocencio) gli aperse il suo cuore. Il buono Inocencio accompagnò il Parroco dal moribondo, che ricevette felice e commosso tutti Soccorsi della Religione e se ne volava al Paradiso, mentre Fratel Inocencio se ne tornava a Buenos Aires!

A Tres Algarrobos il generoso e caritatevole Fra Inocencio aveva pure fondato «II Pane dei Poveri». Tutte le domeniche, dopo la Messa Parrocchiale, distribuiva decine e decine di Kg. di pane alle famiglie bisognose... e col pane andavano anche medicinali e indumenti, secondo le necessità e circostanze, che egli otteneva dai commercianti del paese. Da qualche anno non stava bene di salute. Soffriva di artrite nelle gambe e, nonostante la sua ancor giovane età, doveva camminare con l’aiuto di un bastone.

Il Provinciale di Buenos Aires, il Rev.mo Don Carradori, in data 5 dicembre 1961 scriveva al Superiore Generale: «Due giorni fa (Fratel Inocencio) era stato ricoverato all'Ospedale dell'Aeronautica Mil.., qui vicino alla nostra Parrocchia di N. Pompeya, a Buenos Aires. Il caso non sembrava grave. Ieri però è sopravvenuto improvvisamente un collasso generale, interessando anche il cuore, dal quale non si è più riavuto, nonostante tutti gli sforzi dei medici.

Circa le ore 19 di ieri sera, gli ho amministrati i santi Sacramenti che ha ricevuto con vera edificazione e conforto di tutti noi... e verso la una e mezzo di questa mattina si è spento con molta pace».

Possiamo sperare che già avrà raggiunto i suoi buoni Genitori, e Don Orione che ricordava sempre con tanto affetto e venerazione ed alle cui preghiere attribuiva la sua vocazione e la sua perseveranza!

Caro Inocencio. riposa in pace!

P .  J.   D.

Da: Atti e comunicazioni della Curia Generalizia