Figli della Divina Provvidenza (FDP)

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ordine alfabetico per Cognome

 

 Necrologio Figli della Divina Provvidenza (ricordati nel giorno anniversario)  

 

L (31)

 

La Monica Nunzio

Lanza Antonio

Laurendi Giuseppe

Lazzarin Belisario

Lazzarin Luigi

Lelli Cesare

Lemos Goncalves Antonio

Leoni Lorenzo

Lewandowski Antoni

Liberalon Erminio

Lignini Luigi

Limonta Ettore

Lingua Giovanni

Lion Raffaele

Lisi Giuseppe

Llosa Leonardo Roberto

Lobos Marcelo Rafael

Longoni Paolo

Lopez Rodolfo Conrado

Lorenzetti Giovanni

Lorenzi Luigi

Lo Torto Mario

Lovandina Riccardo

Lovas Amerigo Fra Paolo

Lovo Tarcisio

Lucarini Giovanni Battista

Luccherini Mario

Lucian Francesco

Luggi Narciso

Lukasiewicz Francesco

Lunardi Leonio

Sac. Giovanni Lingua

    Da San Sebastiano di Fossano (Cuneo), tornato a Dio il 17 marzo 2002, in Genova Castagna, a 87 anni d’età, 63 di Professione religiosa e 59 di sacerdozio.

Nato il 19 maggio 1914, da famiglia poverissima di contadini, ultimo di quattro fratelli, trascorre l’infanzia con i problemi e i sogni del suo tempo. Frequenta la scuola e la chiesa e aiuta in famiglia nei lavori campestri fino a 17 anni. Per interessamento del suo parroco, anche se non può pagare la modesta retta, è accolto a Tortona il 16 novembre 1931.

Unito al gruppo dei cosiddetti “carissimi” compie tra lavoro e studio il ginnasio a Tortona e Genova Castagna (’31-’35). Si ferma altri due anni per il liceo filosofia presso l’istituto di Salita Angeli, sempre a Genova, e nel ’37-’38 compie con fervore il noviziato, sotto la guida di Don Giulio Cremaschi. Professa per la prima volta il 15 agosto 1938.

Nei mesi successivi parte con il gruppo dei missionari per l’America meridionale, con destinazione Buenos Aires, capitale dell’Argentina. Qui compie il corso teologico dai Padri del Verbo Divino a Villa Calzada (Bs. As.) dal ’39 al ’43. Emette la Professione perpetua nella festa dell’Assunta 1941 e, il 19 dicembre 1942 riceve l’ordine del presbiterato, per le mani di Mons. Juan Francisco Aragone.

Con la sua preparazione inizia un multiforme apostolato, che tocca i vari aspetti del carisma orionino: dall’insegnamento alla pastorale parrocchiale e sociale, all’assistenza che lo vedono sempre impegnato – pur tra difficoltà – a vivere la sua consacrazione sugli esempi del Fondatore, al quale rimase sempre devoto e sottomesso con spirito di fede.

Dal ’43 al ’51 è insegnante a Claypole, con un impegno di viceparroco a Mar del Plata.

Passa quindi un anno come vicario e insegnante nel collegio di Los Cerrillos a Santiago del Cile. Tornato in Argentina, è direttore della scuola d’Itatì dal ’52 al ’55. Dopo un triennio come parroco a Barranqueras, nel Chaco, lavora come viceparroco ad Itatì e a Victoria (’57-’60). Provato dalla salute e dalle fatiche, chiede e ottiene di ritornare in patria.

Dopo vari esami e cure per un migliore recupero della salute è destinato al Piccolo Cottolengo di Genova Castagna, assistente ed infermiere degli handicappati, con saltuario aiuto pastorale alle parrocchie vicine, secondo le sue possibilità. Vi rimane dal ’60 al’72, poi, con le stesse mansioni passa al Piccolo Cottolengo di Sanremo, dal ’72 al ’96.

Per l’età e la salute ormai compromessa, fa ritorno a Genova Castagna, ove si prepara al grande incontro col Signore nella preghiera e nel raccoglimento, amorevolmente assistito dai confratelli e dal personale medico.

Assai riservato, mite, di poche parole, molto affezionato alla congregazione e a Don Orione, si sforzò sempre a vivere nel nascondimento e nel raccoglimento, con spirito di fede e tenera devozione alla Santa Madonna, “per essere orionino”, come promise a Don Carlo Sterpi, durante l’anno di noviziato, nel comunicargli l’avvenuta morte di suo padre.

Da: Atti e comunicazioni della Curia generalizia