Figli della Divina Provvidenza (FDP)

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ordine alfabetico per Cognome

 

 Necrologio Figli della Divina Provvidenza (ricordati nel giorno anniversario)  

 

L (31)

 

La Monica Nunzio

Lanza Antonio

Laurendi Giuseppe

Lazzarin Belisario

Lazzarin Luigi

Lelli Cesare

Lemos Goncalves Antonio

Leoni Lorenzo

Lewandowski Antoni

Liberalon Erminio

Lignini Luigi

Limonta Ettore

Lingua Giovanni

Lion Raffaele

Lisi Giuseppe

Llosa Leonardo Roberto

Lobos Marcelo Rafael

Longoni Paolo

Lopez Rodolfo Conrado

Lorenzetti Giovanni

Lorenzi Luigi

Lo Torto Mario

Lovandina Riccardo

Lovas Amerigo Fra Paolo

Lovo Tarcisio

Lucarini Giovanni Battista

Luccherini Mario

Lucian Francesco

Luggi Narciso

Lukasiewicz Francesco

Lunardi Leonio

Sac. Francesco Lucian

   nato a Imer (Trento) il 10 dicembre 1924, è morto l'11 ottobre 2009 all'Ospedale di Camposampiero (Padova), a 84 anni di età, 65 di Professione Religiosa e 52 di Sacerdozio. Apparteneva alla comunità di Trebaseleghe (PD) della Provincia Religiosa di San Marziano e San Benedetto. Riposa nel cimitero di Imèr (Trento).

     Serenamente spentosi all'ospedale di Camposampiero (Padova)  l'11 ottobre 2009, a 84 anni d'età, 65 di Professione religiosa e 52 di sacerdozio. Apparteneva alla Provincia religiosa "San Marziano e San Benedetto" (Tortona).

Dal 1998 era residente nella comunità "Casa Don Orione" di Trebaseleghe (Padova). Si adattò a convivere con la sofferenza come suo apostolato, offrendo testimonianza di paziente e serena adesione alla volontà di Dio, al quale aveva offerto la sua vita con i santi voti e il ministero sacerdotale, esercitato e vissuto con dedizione.

Don Francesco era il penultimo di sette figli nati dal matrimonio di Rodolfo e di Teresa Alberti, laboriosi valligiani di Imèr (Trento), dove nacque il 10 dicembre 1924, vi fu battezzato il 14 dello stesso mese e cresimato il 17 settembre 1932.

Completate le scuole primarie nel paese, manifestò la sua vocazione religiosa entrando nel seminario minore della diocesi, che lasciò dopo qualche mese per l'impossibilità di pagarne la retta. Per interessamento del suo parroco, fu accettato e accolto da Don Sterpi al "Paterno" di Tortona il 19 settembre 1939.

Terminato il ginnasio a Montebello, Buccinigo d'Erba e Sassello, fece l'anno di noviziato (1943/44) a Villa Moffa di Bra (Cuneo), professando la prima volta il 15 agosto 1944 e in perpetuo il giorno di Natale dell'anno santo 1950, a Tortona, nelle mani di Don Carlo Pensa.

Fece il tirocinio al Centralino telefonico Vaticano dal 1945 al 1950, integrandolo con gli studi liceali e filosofici tra Villa Moffa di Bra e l'istituto San Filippo Neri di Roma, ove conseguì l'abilitazione magistrale nel 1953.

A Tortona fece il corso di teologia in preparazione al sacerdozio ('53-'57) che, preceduto dal Diaconato (22/12/1956), ricevette il 29 giugno 1957 da Mons. Melchiori, nel santuario Madonna della Guardia. Passato a Roma in via Sette Sale, completò l'anno di formazione pastorale alla "Lateranense", per poi assumere servizio pastorale come vicario parrocchiale nella parrocchia San Pio X di Marghera (Venezia) prima ('58-'65) e in quella di San Rocco e Baudolino in Alessandria poi, fino al 1971, zelando il bene spirituale e sociale della locale popolazione.

Dal '71 al '75 fu direttore della comunità e del santuario Madonna di Caravaggio di Fumo (Pavia), seguendo nel contempo la costruzione del pensionato per anziani. Trasferito nuovamente a Marghera, vi donò le sue capacità ed energie umane e sacerdotali per ben 23 anni, fino al 1998: vicario e incaricato della casa del giovane lavoratore ('75-'84), economo, ('84-'89), incaricato della casa del giovane lavoratore ('89-'93), vicario dal '93 al '98. Emise il IV Voto di fedeltà al Papa il 29 agosto 1992 a Tortona.

Approdato a Trebaseleghe dopo il calo di salute e di forze, con l'aiuto, la comprensione e la carità dei confratelli e del personale, si curò e si rese utile nel possibile a quanti lo avvicinavano, soprattutto con l'ascolto e la riconciliazione, preparandosi con raccoglimento di cuore e di mente nella preghiera all'incontro col Signore, dopo l'ennesimo ricovero per l'aggravarsi della sua salute.

Le esequie si svolsero nella cappella della Casa Don Orione a Trebaseleghe, il 13 mattina, presiedute dal Superiore provinciale Don Ondei e, nel pomeriggio, nella chiesa parrocchiale del paese natìo Imèr (Trento) dove, dopo l'omaggio e le preghiere dei compaesani, fu sepolto nel locale camposanto, accanto ai genitori.

   Atti e comunicazioni della Curia Generale (Opera Don Orione) settembre - dicembre 2009,  n.230