Figli della Divina Provvidenza (FDP)

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ordine alfabetico per Cognome

 

 Necrologio Figli della Divina Provvidenza (ricordati nel giorno anniversario)  

 

L (31)

 

La Monica Nunzio

Lanza Antonio

Laurendi Giuseppe

Lazzarin Belisario

Lazzarin Luigi

Lelli Cesare

Lemos Goncalves Antonio

Leoni Lorenzo

Lewandowski Antoni

Liberalon Erminio

Lignini Luigi

Limonta Ettore

Lingua Giovanni

Lion Raffaele

Lisi Giuseppe

Llosa Leonardo Roberto

Lobos Marcelo Rafael

Longoni Paolo

Lopez Rodolfo Conrado

Lorenzetti Giovanni

Lorenzi Luigi

Lo Torto Mario

Lovandina Riccardo

Lovas Amerigo Fra Paolo

Lovo Tarcisio

Lucarini Giovanni Battista

Luccherini Mario

Lucian Francesco

Luggi Narciso

Lukasiewicz Francesco

Lunardi Leonio

Sac. Luigi Lorenzi

 

  

Tornato a Dio il 19 giugno 2002 in Genova–Castagna, a 67 anni d’età, 48 di Professione religiosa e 39 di sacerdozio.  Riposa a Prignano sulla Secchia (Modena).

 

Di Prignano sulla Secchia, in provincia di Modena, ove nacque l’11 giugno 1935, ultimo di tre fratelli, visse serenamente l’infanzia con i coetanei, nella fertile pianura modenese, tra famiglia, scuola e parrocchia di Montebaranzone. Qui, aiutato dal zelante prevosto Don Angelo Vecchi, che ne vedeva i germi di vocazione religiosa, fu indirizzato assieme ad altri due giovinetti, verso la Congregazione del Beato Don Luigi Orione.

Accolto nel piccolo seminario di Genova Borzoli il 29 ottobre ’46, frequentò due classi prima di andare a Sassello (Savona) per il ginnasio, dal ’48 al ’52. Fatta la domanda, entrò in noviziato a Villa Moffa di Bandito (Cuneo) (’52-’53), professando la prima volta il 12 settembre 1953, fermandosi ancora per il triennio del liceo filosofico (’53-’56).

Compiuto per tre anni il tirocinio nell’Istituto per ragazzi poveri di Cagli (Pesaro) come assistente ed insegnante, si rafforzò nell’apostolato verso i giovani delle scuole e del lavoro che saranno il suo futuro campo orionino.

Nel 1959 viene inviato a Roma, in Via Sette Sale, per gli studi di teologia presso l’università del Laterano, conseguendovi la licenza con la tesi su “Cagli, i Camaldolesi e l’Abbazia di Fonte Avellana nella storia”. Emise la professione perpetua il 12 settembre 1960 a Campocroce di Mirano (Venezia) e ricevette l’ordine del Presbiterato nella parrocchia d’Ognissanti in Roma, il 19 marzo 1963.

Il suo ministero lo esplicò soprattutto nelle scuole e nei centri di addestramento professionale, facendosi benvolere per il suo stile di ascolto e dialogo, senza imposizioni, ma coinvolgendo e responsabilizzando i giovani e i collaboratori.

Dal 1963 al 1969 fu assistente, insegnante e segretario del centro di formazione professionale di Borgonovo Valtidone (Piacenza). Ne divenne direttore, dal ’69 al ’79 prima, e incaricato poi, dal ’79 al ’81. Passato all’istituto S. Cuore di Fano (Pesaro) come economo della casa e incaricato del CFP fino al 1987, fece nuovamente ritorno a Borgonovo Valtidone nel rinnovato Centro, risiedendovi fino al 1996, occupandosi pure della celebre banda musicale composta da allievi dell’istituto, assai stimata e richiesta nei dintorni e nelle feste anche della congregazione.

Nel 1996 fece una nuova esperienza come direttore del Villaggio della Carità in Genova-Camaldoli, impegnandosi nel coltivare la collaborazione e complementarietà tra religiosi, suore, laici, volontari, dipendenti e benefattori, tutti dediti al servizio della carità e dei “rifiuti della società” nei quali - come soleva ripetere Don Orione- brilla l’immagine di Dio. Svolse pure l’incarico di consigliere provinciale per tre trienni (’73-’76-’79 e 1997-2000).

Di lui ricordano il temperamento aperto, gioviale e socievole, impegnato nei doveri ed esemplare di coscienza, laborioso e di soda pietà; seppe incarnare e vivere l’amore e la cura per i giovani nello spirito del Padre fondatore.

Durante l’anno 2000 subì un gravissimo incidente stradale che lo rese invalido. Iniziò così, nella sofferenza, amorosamente assistito e curato da confratelli e da personale medico, una feconda preparazione al grande incontro con il Signore, nell’attesa di riceverne dalla misericordia e fedeltà divina, il premio promesso a chi si dona a Lui con tutto il cuore.

 

Da: Atti e comunicazioni della Curia generalizia, maggio - agosto 2002, n.208

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Un breve ricordo lo troviamo, tra i tanti, sul Giovane Italiano, settembre 2002, Borgonovo Val Tidone (Piacenza)

«Don Luigi: religioso, sacerdote, educatore e facchino,   alla scuola del Beato Don Orione.

Religioso -Affascinato e consapevole della sua vocazione religiosa, docile ed obbediente ha sempre svolto il suo, non sempre facile compito, con impegno, dedizione ed entusiasmo.

Sacerdote - Esemplare sempre, ligio alla liturgia senza fronzoli o scene teatrali, coinvolgeva l'assemblea, dei ragazzi dell'Istituto o dei fedeli dei tanti luoghi ove celebrava. La celebrazione dell'Eucarestia, la preparazione alla Confessione dei giovani ospiti, l'Adorazione, la funzione di preparazione al Natale e alla Pasqua, preceduta da ritiri spirituali nella parrocchia di Seminò di Ziano, erano segni visibili del suo zelo sacerdotale. Coltivava inoltre, con cura, incontri di formazione cristiana nelle varie classi...

Educatore - La formazione scolastica e la preparazione ad un mestiere, non era pura conoscenza speculativa, ma la traduceva in pratica con la sua costante presenza, dialogando sempre nelle aule, nei corridoi e in cortile durante il sollievo.

A qualcuno poteva sembrare questa presenza un po' oppressiva, ma non era così: viveva per i giovani e quindi viveva con i giovani. Esigeva comportamento civile: rispetto di sé, degli altri e delle cose, come gli attrezzi, le macchine di qualunque tipo fossero. Il rispetto poi dell'ambiente quasi lo ossessionava. È vero, gli erano costati grandi sacrifici, e ne pretendeva quindi il rispetto. Imbrattare i muri, segnare sedie, banchi e porte delle aule o dei servizi era per lui un segno di inciviltà e di conseguenza non faceva mancare il giusto rimprovero. Per questo l'ambiente scolastico era sempre un gioiello di ordine e pulizia...

Facchino - Sì, anche facchino. Quando gli alunni, l'ultimo giorno di scuola, chiudevano i loro zaini e si accomiatavano festosi da Insegnanti e compagni, Don Luigi iniziava la ripulitura degli ambienti. Quante volte lo abbiamo visto, imbrattato di vernice, ripulire le ringhiere della cancellata o su impalcature per pitturare o rinnovare gli ambienti...

Grazie Don Luigi del tuo buon esempio! Ed ora che hai ricevuto il premio eterno, con i nostri Santi di famiglia, continua la tua assistenza al nostro Centro».