Figli della Divina Provvidenza (FDP)

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ordine alfabetico per Cognome

 

 Necrologio Figli della Divina Provvidenza (ricordati nel giorno anniversario)  

 

V (38)

 

1.      Vaccaro Giovanni

2.      Vacchetta Domenico

3.      Valentin Soria Angel

4.      Valentini Guerrino

5.      Valeri Umberto

6.      Vallauri Sebastiano

7.      Valle Julio Jorge

8.      Vallesi Angelo

9.      Valletta Luigi

10.  Vanoli Giovanni

11.  Vanzetto Gianni

12.  Varetto Luigi

13.  Vecchiato Vittorio

14.  Vecchio Francesco

15.  Vedovato Silvano

16.  Velo Giuseppe Luigi

17.  Veneziano Michele

18.  Veneziano Santo

19.  Venturelli Giovanni

20.  Vergari Antonio

21.  Verghelli Glicerio Bruno

22.  Viano Basilio

23.  Viconi Vittorio

24.  Viel Armando

25.  Vighi Secondo

26.  Vigo Giuseppe

27.  Villa Mario

28.  Villanova Francesco

29.  Villanueva Escobar Rafael Angel

30.  Villari Antonino

31.  Viola Dante

32.  Visgarra Mamerto Juan

33.  Visintin Carlo

34.  Viti Orlando

35.  Volpe Gennaro

36.  Volpini Ferruccio

37.  Volpini Michele

38.  Volpini Sante

Fr. Julio Jorge VALLE

Passato al Signore in Claypole (Argentina), il 16 febbraio 2000, a 90 anni d’età e 62 di professione religiosa.

Era il confratello più anziano della Provincia religiosa argentina “Nuestra Señora de la Guardia. Ultimo di quattro fratelli, nacque il 2 luglio 1909 a San Salvador, capitale della Provincia di Jujuy, e rimase ben presto orfano del padre all’età di tre anni, tuttavia, la fede, la laboriosità della madre e l’ambiente famigliare sereno non impedirono al piccolo Jorge di crescere normalmente, frequentando il corso basico delle elementari. Proseguì poi gli studi per cinque anni, dal 1930 al 1935, presso l’Accademia de Artes Decorativas in Buenos Aires, conseguendone il relativo diploma di Professore di disegno.

Nell’anno 1934, partecipando con la madre al XXXII Congresso Eucaristico Internazionale e alla ricerca di una sistemazione per il suo avvenire, Jorge ebbe occasione di sentire parlare e conoscere Don Orione e le opere di carità che il Beato, allora nel pieno fervore del suo secondo viaggio missionario in Sudamerica andava aprendo e sviluppando a favore dei poveri e bisognosi, con particolare attenzione a quelli che erano considerati “rottami della società”, rimanendone fortemente conquiso e decidendo in seguito di seguirlo.

Fece quindi domanda, e il 17 settembre 1935 si presentò alla sede dell’Opera in Calle Carlos Pellegrini, accoltovi dal fondatore Don Orione in persona, che lo fece subito suo “segretario factotum” per incoraggiarlo e dargli fiducia. Aveva 25 anni. Fu tra i pochi intimi che conobbe Don Orione grande pur nella familiarità della Casa, quando lo cercava tanta gente, quando scriveva senza soste, sospirando “Gesù, Gesù”…, quando chiedeva un buon caffè.

Don Orione, che in quegli anni stava pensando alla necessità e ricchezza della vocazione e consacrazione laica, accanto ai sacerdoti nell’apostolato della carità, gli propose un maturo discernimento che, durante l’anno di noviziato in Lánus (1936-37), lo portò a scegliere la consacrazione nel ramo laicale dei Fratelli. E confidava: ”Io volevo essere religioso e non m’interessava più l’arte…”. Però, quando l’obbedienza glielo chiese, accettò la cattedra di disegno, dal 1947 al 1970, quando cessò il probandato.

Ricevuto il santo abito per le mani del Padre Fondatore, quando questi lasciò l’Argentina per l’Italia, egli confessò: “Allora ci rendemmo conto che noi non avevamo approfittato della presenza della sua santità. Con Don Orione, per tre anni, e pur in mezzo a tantissimo lavoro, ho sperimentato momenti di vera pace…”. Emise i primi voti il 18 gennaio 1938, coronati con la consacrazione perpetua lo stesso giorno del 1945. Ebbe anche la gioia di emettere il IV° Voto di speciale fedeltà al Papa, il 12 marzo 1984, nelle mani dell’attuale Superiore generale Don Roberto Simionato.

Dopo la professione religiosa, il “curriculum” della quotidianità apostolica di Fr. Jorge Valle è molto intenso quanto a fervore di bene e di disponibilità verso l’obbedienza e verso gli altri, mentre, salvo qualche spostamento contingente e temporaneo nella casa provinciale, a Victoria e a Cuenca, passò tutta la sua vita nella “Cafarnao” di Claypole, dove, nei poveri ed infermi ivi assistiti ed accolti, seppe incarnare e vivere le esigenze evangeliche dell’amore di Dio con quelle del prossimo.

Ha sempre intercalato la sua vita comunitaria e religiosa con l’insegnamento d’arte ai ragazzi delle nostre scuole di Cuenca, S. Fernando e Claypole e con il servizio e l’assistenza infermieristica, ma soprattutto con l’attenzione amorosa e costante alle persone dei vari padiglioni, specialmente quello dei sacerdoti infermi.

D’indole e carattere buono, aperto, obbediente; di pietà e vita soprannaturale, alimentata da un forte e costante spirito di preghiera che, unita alla sua serenità e senso dell’umorismo, nei rapporti personali ne rivelano – al dire di un confratello che ben l’ha conosciuto - “un’anima che si è lasciata cesellare dall’amore di Dio. Ogni volta che lo vedevo pensavo tra me: ”vale la pena di arrivare fin dove lui è arrivato”. E mi diceva:”Io prego sempre per Lei. Il Signore mi ha concesso il dono dell’orazione continua, e per questo posso pregare per tutti.”.

Il caro Fratel Jorge da tempo si preparava al grande passo, sospirando e invocando l’incontro con il Signore. Don Orione, che lo accolse sulla terra, sarà stato ben lieto di accoglierlo e accompagnarlo  in Paradiso, ad aumentare la schiera dei nostri intercessori di famiglia.

Da: "Atti e comunicazioni della Curia generalizia"


 

Fr. Giulio Giorgio VALLE ( P. Adolfo Uriona ) Ti aspetto in Paradiso, Don Orione oggi, aprile 2000

Mercoledì 16 febbraio del 2000 ci ha lasciati Fratel Giorgio a novant’anni di età. Era nato il 2 luglio del 1909 nella città di San Salvador, capitale della Provincia di Jujuy.

A Buenos Aires aveva studiato nell'Accademia delle Belle Arti e aveva concluso gli studi con il titolo di professore di disegno.

Nel 1934 partecipò con sua madre al XXXII Congresso Eucaristico Internazionale e in quella occasione sentì parlare per la prima volta di Don Orione, ma soltanto nell'anno successivo ci fu il vero incontro con il Fondatore, come lui stesso racconta. "Conobbi Don Orione nel 1935. Io ero diventato il suo segretario, come mi chiamava Don Orione. Badavo alla porta e al campanello. La porta era sempre chiusa e quando suonavano bisognava uscire per vedere di chi si trattava. Spesso era qualche signora che desiderava parlare con Don Orione. Non riposavo un  momento. Bisognava stare lì per rispondere alla porta o al telefono. Chiedevano di Don Orione ad ogni ora. - Quando si può parlare con Don Orione? È in casa Don Orione? È già tornato? Celebra la Messa? Don Orione attende anche lì? Confessa? -  Sì, confessa, dicevo io, celebra molto presto e poi attende le persone che rimangono per parlare con lui".

D'accordo alla sua testimonianza, Fratel Giorgio accompagnò Don Orione nello spazio di quasi tre anni (1935-1937), sempre nel ruolo di "segretario" (portinaio, servitore, aiutante), nella casa centrale dell'Opera in Argentina, in Via Carlos Pellegrini 1441. Fratel Giorgio ricorda così l'ultimo incontro con il Fondatore: "Don Orione partì per l'Italia il 6 agosto 1937. Venne molta gente a salutarlo. Moltissima gente. Tanta gente che non rimaneva più spazio per muoversi. Io non lo accompagnai al Porto. Egli mi disse: "Giorgio, sta' tranquillo. Non importa che non puoi venire al porto. Ti aspetto in Paradiso". Io rimasi più tranquillo. Quel 6 agosto, Don Orione lasciò la casa e se ne andò. Noi avvertimmo la sua assenza soltanto il giorno dopo; allora sentimmo il vuoto. Il vuoto della persona e della santità: il vuoto di Don Orione. Io non sapevo quel che significa un santo come, per esempio, Don Bosco o il Cottolengo: santi di quelli che stanno nella cuspide della santità, che lasciano una scia di pace e di serenità. Quando partì Don Orione ci rendemmo conto che noi non avevamo approfittato della presenza della sua santità. Ho trascorso con Don Orione gli anni '35, '36 e '37 e pur in mezzo a tantissimo lavoro, ho sperimentato momenti di vera pace".

  Fratel Giorgio aveva emesso i primi voti il 18 gennaio 1938. I voti perpetui, il 18 gennaio 1945.

Ricorda il Padre Rosato che quando venne la parifica statale per la scuola del seminario minore della Congregazione a Claypole, nel 1947, c'era bisogno di un  professore di disegno che avesse il titolo e si pensò a Fratel Giorgio. Egli opponeva una certa resistenza ad accettare la cattedra per i motivi che lui stesso manifestava: "Io volevo essere religioso e non mi interessava più l'arte. Non ancora sicuro di me stesso, avevo promesso una novena a santa Rosa da Lima il primo agosto del 1935. Andai in parrocchia per iniziare la novena e il sacerdote che attendeva il santuario mi disse: - Giorgio, otterrai la grazia da Santa Rosa quando terminerai la novena -".

  Fratel Giorgio entrò nella Congregazione rinunziando alle sue aspirazioni artistiche, con l'intenzione di non tornare più ai pastelli e ai pennelli, però quando l'obbedienza glielo chiese, accettò la cattedra di disegno dal 1947 fino ai primi anni del '70, quando si chiuse il probandato.

  La sua partenza è stata naturale e serena. Desiderava compiere finalmente quel passo e così si esprimeva in un'intervista nel 1997:

Fratel Giorgio, quanti anni aveva quando conobbe Don Orione?

Avevo 24 anni. – E adesso? – Ne ho 88. – Come li porta bene, fratello!

No, no. Io voglio andare presto. Già ho vissuto molto.

Viviamo quanto Dio vuole!

Chiaro che sì. Stiamo a quello che Dio dispone. Ma io voglio andarmene in cielo!

Ha trascorso gli ultimi anni nell'Hogar Sacerdotal, nello stesso Cottolengo di Claypole dove per oltre 40 anni aveva assistito, come incaricato, con affetto e dedizione, gli ammalati del Padiglione Anchorena, mentre continuava a insegnare disegno ai chierici e ai seminaristi più giovani.

Addio,  Fratel Giorgio. La tua rispettosa delicatezza, il tuo sorriso sempre amabile e il tuo imperturbabile buon umore accompagneranno sempre noi e quanti hanno avuto la fortuna di conoscerti e di imparare dalle tue stesse mani, i segreti della prospettiva nelle tue classi di disegno e, soprattutto, attraverso la tua vita.