Figli della Divina Provvidenza (FDP)

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ordine alfabetico per Cognome

 

 Necrologio Figli della Divina Provvidenza (ricordati nel giorno anniversario)  

 

V (38)

 

1.      Vaccaro Giovanni

2.      Vacchetta Domenico

3.      Valentin Soria Angel

4.      Valentini Guerrino

5.      Valeri Umberto

6.      Vallauri Sebastiano

7.      Valle Julio Jorge

8.      Vallesi Angelo

9.      Valletta Luigi

10.  Vanoli Giovanni

11.  Vanzetto Gianni

12.  Varetto Luigi

13.  Vecchiato Vittorio

14.  Vecchio Francesco

15.  Vedovato Silvano

16.  Velo Giuseppe Luigi

17.  Veneziano Michele

18.  Veneziano Santo

19.  Venturelli Giovanni

20.  Vergari Antonio

21.  Verghelli Glicerio Bruno

22.  Viano Basilio

23.  Viconi Vittorio

24.  Viel Armando

25.  Vighi Secondo

26.  Vigo Giuseppe

27.  Villa Mario

28.  Villanova Francesco

29.  Villanueva Escobar Rafael Angel

30.  Villari Antonino

31.  Viola Dante

32.  Visgarra Mamerto Juan

33.  Visintin Carlo

34.  Viti Orlando

35.  Volpe Gennaro

36.  Volpini Ferruccio

37.  Volpini Michele

38.  Volpini Sante

    Sac. Giovanni VENTURELLI

Piamente deceduto nel Piccolo Cottolengo di Seregno (Milano) il 23 dicembre 2003, a 89 anni d’età, 72 di Professione religiosa e 62 di sacerdozio. Riposa a Seregno (MI)

Nato a Volta Mantovana il 18 luglio 1914, entrò nella Congregazione di Don Orione a 15 anni, a Voghera, nel 1929; fece la vestizione nel 1930 e la prima professione nel 1931. Don Orione ne notò il talento e il buono spirito per cui, ancora chierico, nel febbraio 1938, gli affidò due iniziative che gli stavano particolarmente a cuore: la Banda dei chierici  e l’Ufficio Stampa.

Carissimo - scrive Don Orione al chierico Venturelli il 14 febbraio 1938 -, ti raccomando vivamente l’ iniziativa e ti sarò grato di quanto vorrai fare perché qui si possa costituire la banda musicale «Madonna della Guardia», formata tutta di nostri bravi chierici. Questi poi, a loro volta, quando andranno nelle diverse Case, per assistere, od insegnare, si faranno iniziatori di fanfare o di musiche istrumentali tra i nostri giovani, opere tanto utili alla vita e al bene degli Istituti di educazione e oratorî festivi. Ti saluto, conforto e benedico. Aff.mo in X.sto, Don Orione  Div. Provv.”. (Scritti 36, 202)

Dell’Ufficio Stampa, invece, Don Orione parlò in una Lettera circolare e in un’altra diretta a Don Domenico Sparpaglione, il 15.2.1938: “Ti comunico che da oggi,  ho istituito un modestissimo ufficio stampa, qui, in una delle stanzette che danno sul ballatoio sopra la tipografia. E vi ho posto a capo te, don Franceschini, e don Orlandi, più due chierici, che mostrano una qualche tendenza all’apostolato della stampa, Venturelli e Rubinelli, di 3ª e 4ª teologia. Scopo è di raccogliere e trasmettere alla stampa della Congregazione, in Italia e anche ai bollettini che si hanno all’Estero, le notizie che si ritiene necessario o utile che vengano largamente diffuse; e anche di trasmetterle, pel tramite dei corrispondenti di giornali alla stampa quotidiana, non nostra, sia di spirito cattolico che non. La stampa è tra le prime forze, e non va trascurata, ma urge valercene a fini alti e santi”. (Scritti 33, 19)

            Le due iniziative ebbero successo e costituirono due preziosi tasselli della creatività formativa e apostolica di Don Orione.

Venturelli fece la professione perpetua il 15 agosto 1938. In quello stesso giorno scrisse al fratello Ermenegildo, sacerdote camilliano: “Ho particolarmente dato a Maria la mia vita, domandando di vedere il sepolcro, ma non il tradimento. Il Signore faccia di me uno strumento umile, fervoroso e sacrificato nelle mani della mia madre, la Congregazione”. Fu ordinato sacerdote il 2 giugno 1940, nella cattedrale di Tortona da Mons. Melchiori.

L’impegno per la stampa e per la musica fu da Don Venturelli realizzato con diligenza e filiale devozione per tutta la vita, assieme a quello dell’insegnamento. Lasciato il “Paterno” di Tortona nel 1946, fu insegnante di lettere all’Istituto Filosofico di Villa Moffa - Bra dal 1946 al 1953, anno in cui fu chiamato a lavorare nella Postulazione con sede in Via della Camilluccia 112. Vi rimase per cinquant’anni, facendo poi il pendolare quando la sede dell’Archivio generale fu trasferita in Via Etruria 6.

Grandi sono i meriti di Don Venturelli nello studio e nella divulgazione delle memorie di Don Orione e della Congregazione. Le sue testimonianze ricche di documentazione nei processi di canonizzazione di Don Orione, Don Sterpi, Frate Ave Maria, Madre Michel furono decisive per il felice esito dei processi.

Nella sua cinquantennale attività (1953-2003) di studioso e divulgatore di Don Orione e delle “cose di Famiglia” (orionina, naturalmente), Don Venturelli ebbe qualche quarto d’ora di gloria e per il resto fu lavoro nascosto, sacrificato, tra carte di archivio, penna e macchina da scrivere. In quell’“esercito della carità”, costituito da Don Orione, Don Venturelli non poté gustare le trepidazioni e l’ebbrezza della prima linea apostolica, ma fu addetto ai meno gloriosi e pur indispensabili rifornimenti – storici e ideali – del patrimonio di Don Orione, alimento e forza di coesione delle truppe della Piccola Opera della Divina Provvidenza.

Del frutto del lavoro di Don Venturelli, gli orionini, i devoti e gli studiosi di Don Orione hanno molto ricevuto e per molto tempo continueranno a beneficiare.

(dagli "Atti e Comunicazioni della Curia Generalizia")

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TUTTA LA VITA ATTACCATO

ALLA VESTE DI DON ORIONE

PATERNO1Nel 1938, Don Orione gli assegnò l’incarico dell’Ufficio Stampa della Congregazione. Una vita passata a studiare e divulgare Don Orione. Don Venturelli si è spento a Seregno, il 23 dicembre 2003.

Flavio Peloso

 

 

 Ero in visita al “Paterno” di Tortona con un gruppo di pellegrini. Profittai per fargli dire qualche parola su quella casa dove egli visse per quindici anni, dal 1931 al 1946, molti dei quali vicino a Don Orione e Don Sterpi. Al termine, Don Giovanni Venturelli mi si fece vicino e mi chiese di scattargli una foto vicino alla statua di Don Orione.

Scelse lui la posa in cui mettersi e, quasi a giustificarsi, commentò: Io ho passato tutta la vita attaccato alla veste di Don Orione”.

Quell’espressione e quella foto, mi resi conto, riassumevano la vita e lo spirito di quel Confratello. Me ne ricordai immediatamente quando, il 23 dicembre scorso, giunse la notizia della sua morte avvenuta al Piccolo Cottolengo di Seregno, dove, da un paio d’anni, si trovava perché bisognoso di particolari cure.

Don Venturelli, nato a Volta Mantovana il 18 luglio 1914, entrò in congregazione, seminarista di 15 anni, a Voghera, nel 1929; fece la vestizione nel 1930 e la prima professione nel 1931. Don Orione ne notò il talento e il buono spirito per cui, ancora chierico, nel febbraio 1938, gli affidò due iniziative che gli stavano particolarmente a cuore: la Banda dei chierici  e l’Ufficio Stampa.

Carissimo - scrive Don Orione al chierico Venturelli il 14 febbraio 1938 -, ti raccomando vivamente l’iniziativa e ti sarò grato di quanto vorrai fare perché qui si possa costituire la banda musicale «Madonna della Guardia», formata tutta di nostri bravi chierici. Questi poi, a loro volta, quando andranno nelle diverse Case, per assistere, od insegnare, si faranno iniziatori di fanfare o di musiche istrumentali tra i nostri giovani, opere tanto utili alla vita e al bene degli Istituti di educazione e oratorî festivi. Ti saluto, conforto e benedico. Aff.mo in X.sto, Don Orione  Div. Provv.”. (Scritti 36, 202)

Dell’Ufficio Stampa, invece, Don Orione parlò in una Lettera circolare e in un’altra diretta a Don Domenico Sparpaglione, il 15.2.1938: “Ti comunico che da oggi, ho istituito un modestissimo ufficio stampa, qui, in una delle stanzette che danno sul ballatoio sopra la tipografia. E vi ho posto a capo te, don Franceschini, e don Orlandi, più due chierici, che mostrano una qualche tendenza all’apostolato della stampa, Venturelli e Rubinelli, di 3ª e 4ª teologia. Scopo è di raccogliere e trasmettere alla stampa della Congregazione, in Italia e anche ai bollettini che si hanno all’Estero, le notizie che si ritiene necessario o utile che vengano largamente diffuse; e anche di trasmetterle, pel tramite dei corrispondenti di giornali alla stampa quotidiana, non nostra, sia di spirito cattolico che non. La stampa è tra le prime forze, e non va trascurata, ma urge valercene a fini alti e santi”. (Scritti 33, 19)

            Le due iniziative ebbero successo e costituirono due preziosi tasselli della creatività formativa e apostolica di Don Orione.

Venturelli fece la professione perpetua il 15 agosto 1938. In quello stesso giorno scrisse al fratello Ermenegildo, sacerdote camilliano: “Ho particolarmente dato a Maria la mia vita, domandando di vedere il sepolcro, ma non il tradimento. Il Signore faccia di me uno strumento umile, fervoroso e sacrificato nelle mani della mia madre, la Congregazione”. Fu ordinato sacerdote il 2 giugno 1940, nella cattedrale di Tortona, da Mons. Melchiori.

L’impegno per la stampa e per la musica fu da Don Venturelli realizzato con diligenza e filiale devozione per tutta la vita, assieme a quello dell’insegnamento. Lasciato il “Paterno” di Tortona nel 1946, fu insegnante di lettere all’Istituto Filosofico di Villa Moffa - Bra dal 1946 al 1953, anno in cui fu chiamato a lavorare nella Postulazione con sede in Via della Camilluccia 112. Vi rimase per cinquant’anni, facendo poi il pendolare quando la sede dell’Archivio generale fu trasferita in Via Etruria 6.

Grandi sono i meriti di Don Venturelli nello studio e nella divulgazione delle memorie di Don Orione e della Congregazione. Suoi sono i 4 volumi di Don Orione nella luce di Maria, i 6 volumi di Don Orione e la Piccola Opera della Divina Provvidenza, le prime raccolte biografiche su Frate Ave Maria (La luminosa notte di un cieco) e su Il Servo di Dio Don Gaspare Goggi; sue sono le testimonianze ricche di documentazione nei processi di canonizzazione di Don Orione, Don Sterpi, Frate Ave Maria, decisive per il felice esito delle cause.

Nella sua cinquantennale attività (1953-2003) di studioso e divulgatore di Don Orione e delle “cose di Famiglia” (orionina, naturalmente), Don Venturelli ebbe qualche quarto d’ora di gloria e per il resto fu lavoro nascosto, sacrificato, privo anche di quelle normali espressioni apostoliche cui come religioso e sacerdote aveva aspirato. “I confratelli, che sanno, mi domandano: come fai a resistere, sempre lì, tra tante scartoffie e carte? – si confidò con Don Giuseppe Zambarbieri nel 1964 -. Di solito non rispondo o solo evasivamente. E’ tanta l’importanza del lavoro e l’utilità della ricorrente pazienza esercitata che ogni pena… mi è diletto. Del resto la gratitudine che sento verso Don Orione, Don Sterpi e la Congregazione è così sincera e viva che mi rimane soltanto di benedire il Signore delle difficoltà incontrate e soprattutto che mi abbia destinato a questa mansione”.

Insomma, in quell’“esercito della carità”, costituito da Don Orione, Don Venturelli non poté gustare le trepidazioni e l’ebbrezza della prima linea apostolica, ma fu addetto ai meno gloriosi e pur indispensabili rifornimenti – storici e ideali – del patrimonio di Don Orione, alimento e forza di coesione delle truppe della Piccola Opera della Divina Provvidenza. Egli provò “il rimescolìo d’anima che mi capitava, magari, nel vedere gli altri Confratelli apparentemente più liberi d’andare, di fare il bene, ed io lì con quelle carte, con quelle persone, da mane a sera”. Svelò il suo segreto, sempre nella già citata lettera a cuore aperto a Don Zambarbieri: “per smorzare questi ribollimenti interiori, che certi giorni mi portavano fino alla sofferenza fisica, cerco di fare mia l’intenzione di bene di tutti i miei Superiori e Confratelli, di tutta la Santa Chiesa e universalizzo il mio anelito orionino di Anime, Anime!, alla Don Orione”.

Del frutto dell’amore e del lavoro di Don Venturelli – sostenuto da una forte carica mistica, come rivelò - i figli, i devoti e gli studiosi di Don Orione hanno molto ricevuto e continueranno a beneficiare.

Anche il nostro Bollettino – sempre e solo così lo chiamava –, a partire da quell’incarico assegnatogli nel 1938 da Don Orione stesso, ha ricevuto il prezioso e continuo contributo – fino a due o tre anni fa - di Don Giovanni Venturelli. Egli ora, dal Cielo, godrà nel vederlo continuare al servizio dello spirito di Don Orione e dell’unità della sua Famiglia a bene delle Anime.