Figli della Divina Provvidenza (FDP)

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ordine alfabetico per Cognome

 

 Necrologio Figli della Divina Provvidenza (ricordati nel giorno anniversario)  

 

V (38)

 

1.      Vaccaro Giovanni

2.      Vacchetta Domenico

3.      Valentin Soria Angel

4.      Valentini Guerrino

5.      Valeri Umberto

6.      Vallauri Sebastiano

7.      Valle Julio Jorge

8.      Vallesi Angelo

9.      Valletta Luigi

10.  Vanoli Giovanni

11.  Vanzetto Gianni

12.  Varetto Luigi

13.  Vecchiato Vittorio

14.  Vecchio Francesco

15.  Vedovato Silvano

16.  Velo Giuseppe Luigi

17.  Veneziano Michele

18.  Veneziano Santo

19.  Venturelli Giovanni

20.  Vergari Antonio

21.  Verghelli Glicerio Bruno

22.  Viano Basilio

23.  Viconi Vittorio

24.  Viel Armando

25.  Vighi Secondo

26.  Vigo Giuseppe

27.  Villa Mario

28.  Villanova Francesco

29.  Villanueva Escobar Rafael Angel

30.  Villari Antonino

31.  Viola Dante

32.  Visgarra Mamerto Juan

33.  Visintin Carlo

34.  Viti Orlando

35.  Volpe Gennaro

36.  Volpini Ferruccio

37.  Volpini Michele

38.  Volpini Sante

      Sac. Volpini Sante

   da Abbadia S. Salvatore (Siena), morto a Tortona (Alessandria) il 2 maggio 1945, a 57 anni di età, 16 di Professione e 33 di Sacerdozio. Riposa nel cimitero di Tortona.

 

Primo rettore al Santuario della Madonna della Guardia a Tortona (AL) (1931/1945)

( sul volume; "Il Santuario - Basilica Madonna della Guardia - Don Orione - Tortona" cenni storici a cura di don Giuseppe Rigo, 1992)

     Al 12 settembre, festa del Nome di Maria, il Santuario ha il suo primo Rettore nella persona di Don Sante Volpini (1897-1945), originario di Abbadia S. Salvatore (Siena), sacerdote pio, umile e devoto della Madonna. "E' il piccolo Don Santino — è Don Orione che lo presenta ai confratelli — Quando si fermeranno delle grandi automobili di lusso e i signoroni, che ne discenderanno per visitare il Santuario, chiederanno del rettore, si vedranno comparire Don Santino, il piccolo Don Santino, rettore del grande Santuario della Madonna della Guardia. Egli ha le gambe corte perché è piccolo, ma la carità del Signore non cura ostacoli e moltiplica i passi. E sapete come m'è venuta l'idea? L'ispirazione mi è venuta ricordando il giorno dell'inaugurazione, quando, trovandomi in Chiesa dal lato destro, vidi Don Santino che, seduto modestamente, con una mano sulle ginocchia, dopo aver confessato alcuni, attendeva là, fermo al suo posto, che altri venisse a confessarsi. Il confessionale era ora frequentato, ora deserto; la gente andava e veniva, ma Don Santino era sempre lì ad attendere, e sembrava invitare la gente col suo contegno modesto e raccolto, proprio come — se è lecito usare un paragone così grande, parlando di uno così piccolo — nostro Signore sta aspettando nel Santo Tabernacolo giorno e notte chi si avvicini a tenergli compagnia. Così Don Santino stava lì ad aspettare anime"