Figli della Divina Provvidenza (FDP)

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ordine alfabetico per Cognome

 

 Necrologio Figli della Divina Provvidenza (ricordati nel giorno anniversario)  

 

 

A (40)

 

1.      Abalos Americo Miguel

2.      Acevedo Juan

3.      Achramiej Piotr

4.      Acquaotta Serafino fra Umile

5.      Adaglio Giuseppe

6.      Adobati Egidio

7.      Aggio Angelo

8.      Agostini Fioravante

9.      Agustin Esteban

10.  Albera Paolo

11.  Albergucci Roberto

12.  Albertazzi Dalmazio

13.  Alexandre Geraldo Pedro

14.  Alferano Carlo

15.  Alice Andrea Giuseppe

16.  Aliprandi Eugenio

17.  Allione Vincenzo

18.  Alonzo Tomas

19.  Alpeggiani Luigi

20.  Álvarez Martìnez Miguel

21.  Alves Camilo Josè

22.  Alvigini Giambattista

23.  Ambrus Juan

24.  Ancelliero Giorgio

25.  Andrada Dante Luis

26.  Andreani Pietro

27.  Andreos Mansueto

28.  Andretta Marco

29.  Andriollo Giovanni

30.  Andrysiewicz Vincenzo

31.  Antonello Fedele

32.  Antoniewicz Stanislaw

33.  Anzolin Benedetto

34.  Argenti Giuseppe

35.  Arlotti Francesco

36.  Arrue Peiro Antonio

37.  Aureli Giuseppe

38.  Azzalin Mario

39.  Azzaro Giuseppe

40.  Azzoli Paolo

   Sac. Giuseppe AURELI

   Spentosi nel Signore l’8 novembre 2003, nel Piccolo Cottolengo Don Orione di Los Cerrillos – Santiago (Cile), a 87 anni d’età, 71 di Professione religiosa e 63 di sacerdozio.

Era nato a Pievebovigliana (Macerata), il 17 marzo 1916, quarto di cinque figli. Fu battezzato il 26 dello stesso mese e cresimato il 24 giugno 1924. In una visita all’istituto S. Cuore di San Severino Marche, sentì parlare di Don Orione e della sua Opera, e desiderando farsi sacerdote, fu accolto alla casa madre in Tortona da Don Sterpi, il 16 ottobre 1928, che gli fece compiere il ginnasio a San Bernardino e a Voghera (’28-’31), ricevendo il santo abito da Don Orione, il 6 gennaio ’29.

Compiuto il regolare noviziato (’31-’32) a Villa Moffa di Bra, professa i primi voti il 14 agosto ’32, nelle mani di Don Orione e frequenta il liceo a Tortona (’32-’34), assistendo i probandi a San Bernardino. Inviato a Roma per gli studi teologici, risiedendo a Via Sette Sale, frequenta la Gregoriana, licenziandosi con la tesi sul martirio delle sante Felicita e Perpetua (’34-’41). Nel frattempo professa in perpetuo nelle mani di Don Orione, il 15 agosto ’38, che lo destina assistente dei novizi, (’36-’39), e nel pieno della guerra viene ordinato sacerdote da Mons. Luigi Traglia, il 14 luglio 1940.

Fresco di studi ed entusiasmo, viene destinato a Villa Moffa, assistente, formatore e vice maestro dei novizi e chierici (’41-’46). Dal ’46 al ’52 passa direttore dell’istituto e centro professionale di Fano (Pesaro), oltre che consigliere provinciale della sua provincia religiosa. Dirige poi il probandato di Villa Periaschi a Sassello fino al ’55, quando fu chiamato alla responsabilità di Direttore provinciale di “San Benedetto”, espletandola fino al ’61. Fece poi conoscenza del settore dell’assistenza, dirigendo la casa famiglia di Perolla (Grosseto), con azienda agricola e lavoro protetto per handicappati adulti lievi.

La sua costante e pronta disponibilità alla volontà di Dio nei superiori lo porta a così rispondere all’invito a partire per le missioni: “Ecce adsum, mitte me!” ( ) ..sempre confidando nel misericordioso intervento divino e nella materna assistenza della S. Madonna, ed impegnando le mie poche possibilità ed energie al miglior bene delle anime e della Congregazione.” Anni prima era pronto ad andare in Polonia con lo stesso spirito.

Nell’ottobre ’64 parte per il Cile, iniziando il suo servizio come direttore della casa di Los Angeles. Nel gennaio ’66 è nominato Superiore della Delegazione, passando a Santiago, dà inizio al Piccolo Cottolengo Cileno, facendo conoscere Don Orione e la sua carità verso tutti. Nel ’70 la Delegazione diviene Viceprovincia e si pone sotto la protezione di N. S. del Carmen, mentre Don Aureli passa Viceprovinciale dell’Uruguay.

Nel ’75 partecipa al Capitolo generale e viene eletto Vicario generale, con l’incarico della vita religiosa e della formazione permanente, richiesta dal Concilio Vaticano II. Allo scopo, organizza i primi corsi specifici, che aiutano a riscoprire lo spirito di famiglia, il carisma del fondatore e il primato della comunione con Dio per un fecondo apostolato. Dopo il sessennio di governo, torna in Cile nel ’81, come Viceprovinciale per sei anni, e direttore del Piccolo Cottolengo di Los Cerrillos fino all’83; qui resta con vari incarichi, fino alla morte. Anche con la salute ormai precaria, continua a rendersi utile ed edificare col ministero della sofferenza offerta al Crocifisso.

Nel suo poliedrico apostolato trova tempo per fondare, seguire e formare il gruppo cileno dell’Istituto Secolare Orionino, coinvolge amici, benefattori, e collaboratori nel fare il bene agli ospiti del Cottolengo, meritandosi nel ’69, la decorazione con la stella della solidarietà italiana, conferitagli dal Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat, e, nel ’97, la Cruz del Apostól Santiago, da parte del Card. Carlos Oviedo Cavada, Arcivescovo della Capitale cilena.

Si distinse per la sua umiltà e fede nella Divina Provvidenza, per la pronta obbedienza ed impegno nel fare il bene, per il senso spiccato della gratitudine, verso Dio, la Madonna e Don Orione, e verso i fratelli.

(dagli "Atti e Comunicazioni della Curia Generalizia")