Figli della Divina Provvidenza (FDP) A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W Z ordine alfabetico per Cognome
Necrologio Figli della Divina Provvidenza (ricordati nel giorno anniversario)
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A (40) 2. Acevedo
Juan 4. Acquaotta Serafino fra Umile 7. Aggio
Angelo 10. Albera
Paolo 14. Alferano Carlo 17. Allione Vincenzo 18. Alonzo
Tomas 19. Alpeggiani Luigi 23. Ambrus
Juan 26. Andreani Pietro 27. Andreos Mansueto 28. Andretta Marco 31. Antonello Fedele 34. Argenti Giuseppe 37. Aureli Giuseppe 38. Azzalin Mario 39. Azzaro Giuseppe 40. Azzoli
Paolo |
tornato alla casa del Padre in Paternò (Catania) il 4 ottobre 2002, a 87 anni d’età, 64 di Professione religiosa e 55 di sacerdozio. Nativo di Noto (Siracusa) ove venne alla luce il 3 giugno 1915 e nello stesso giorno battezzato, ricevette la confermazione il 29 giugno 1926. Ultimo di quattro fratelli, rimase orfano di padre in tenera età, fu dalla pia e zelante madre educato all’amore a Dio e al prossimo, frequentando le scuole e la parrocchia, ove ben presto senti la divina chiamata alla vita religiosa e sacerdotale. Nel 1934, per interessamento del suo parroco, il canonico Bonfiglio, poté realizzare il sogno tanto coltivato di darsi tutto al Signore. Nel frattempo frequentò con profitto un corso complementare di artigiano falegname. Fu accolto a Tortona da Don Sterpi, il 10 novembre 1934. Avendo già 19 anni, fu assegnato al gruppo dei cosiddetti “carissimi” che integravano il lavoro allo studio. Compì le tre classi ginnasiali a Tortona (’34-’37) e ricevette il l’abito religioso il 28 agosto ’35. Passò a Villa Moffa di Bra, ove, sotto la guida di Don Giulio Cremaschi si preparò per i primi voti che emise nelle mani del Fondatore Don Orione, nell’Assunta del ’38. Tornato a Tortona, completò il ginnasio e il liceo filosofico (’38-’41), passando poi al tirocinio, assistente dei probandi a Grotte di Castro e Patrica (’41-’43). Dal ’43 al ’47 riprese a Tortona gli studi in preparazione al sacerdozio, preceduti dalla Professione perpetua, l’8 settembre ’44 a Casei Gerola, cui seguì l’ordinazione sacerdotale nel Duomo di Tortona, il 29 giugno 1947. L’apostolato sacerdotale lo svolse quasi interamente tra i giovani, soprattutto degli oratori, con l’animazione pastorale, formativa e spirituale. Trascorso un biennio a Reggio Calabria, assistente e aiutante in parrocchia, passò vicario all’istituto di Avezzano con la cura dell’annesso santuario mariano del Suffragio, dedicato alle vittime del terremoto della Marsica, restandovi fino al 1956. Dopo due anni al Villaggio del Fanciullo e parrocchia di Palermo, gli viene affidata la cura del Santuario della Madonna di Caravaggio e dell’annesso oratorio in Fumo di Corvino San Quirico (Pavia), prodigandosi fino al 1970. Lo stesso apostolato continuò nuovamente ad Avezzano (L’Aquila) fino al ’78. Infine, le necessità e l’obbedienza lo destinarono vicario ed economo al santuario “Maria SS.ma della Consolazione” a Paternò (Catania), con l’annesso centro di formazione professionale. Vi rimase, nonostante la salute precaria, sereno ed operoso, fino alla chiamata del Signore, il 4 ottobre 2002. Ebbe personalità forte e decisa, gioviale, zelante e osservante di coscienza. Fu docile ai superiori; con spirito di fede seppe impegnarsi costante, umile e generoso, nello spirito evangelico di servizio, appreso alla scuola dei primi orionini, sempre contento di viverne il carisma. Alimentò la sua vita religiosa e sacerdotale con una profonda devozione alla Madre di Dio, lieto di servirla e onorarla nei vari santuari del suo lungo apostolato, soprattutto con l’esempio e la parola ai giovani e ai pellegrini. I
funerali si svolsero nel santuario di Paternò, con sepoltura nella cappella
della Confraternita della Consolazione, di cui era assistente spirituale. (dagli "Atti e Comunicazioni della Curia Generalizia") "Quello del Confessionale" testimonianze su Don Giuseppe Azzaro Carissimi
confratelli Carissimi
del MLO Sabato 5
ottobre abbiamo dato l'ultimo saluto al compianto Don Giuseppe Azzaro della
comunità di Paternò. I confratelli don Gaetano Ceravolo, e fratel Salvatore Latina - sono stati circondati
dall'affetto di tanti amici e devoti del Santuario della Consolazione e
dall'affetto dei sacerdoti e delle religiose della città, in particolar modo
delle sorelle domenicane.
Tra i confratelli concelebranti vi erano Don De Meo, Don Pucinischi, Don
Bico, Don Carboni, Don Viti, Don Bisceglia. Presenti anche autorità civili e
diversi vigili urbani che amavano e stimavamo don Giuseppe con simpatia e
riconoscenza. Don
Giuseppe Azzaro, come sapete, si trovava a Paternò da diversi anni. Mi è
stato detto che molti anni fa aveva avuto grossi problemi con il cuore;
nonostante questo ha continuato a prestare un servizio preziosissimo nel
Santuario della Consolazione, al punto da
diventare uno dei confessori più ricercati (giovani compresi). Sempre
scrupoloso con la dieta e con l'orario, si manteneva in discreta salute, anche
con l'aiuto dei farmaci. "Sacerdote
buono", "orionino", "semplice",
"mite"- queste sono state le prime espressioni che ho sentito pronunciare dalla
gente. Ma vi è una che, riferitami da un sacerdote diocesano, forse dice
di più e fotografa meglio questi ultimi anni della
vita di Don Giuseppe: "Quello del confessionale" Tutti lo
ricordano disponibile per il sacramento del perdono,
a qualunque ora, sempre con calma, con tatto, con delicatezza. È stato
una vera icona della tenerezza di Dio. Nell'omelia
mi è parso bene sottolineare un'altra caratteristica, quella di
"sacerdote sereno" Curava bene l'altare e la celebrazione
eucaristica; amava il bel canto liturgico.
Saggio, discreto, essenziale nelle omelie.
Un sacerdote trasparente, dunque, che amava i piccoli e dai bambini era coccolato. Per questo era diventato un
po' il "nonno" dei bambini che frequentano con assiduità la nostra
piccola comunità. Ecco
quello che Don Giuseppe ha seminato nella sua vita e in particolare in
quest'ultima fase. Con il suo sacerdozio ha trasmesso gioia e serenità, ma
soprattutto ha mostrato il volto misericordioso di Dio. Il
Signore lo accolga nella sua luce gloriosa e ci conceda il dono di sante
vocazioni. Sac.
Achille Morabito, direttore provinciale.
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